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Le fermate della Metropolitana di Napoli sono una vera e propria Galleria d’arte a tappe e hanno lo scopo di mettere insieme la fruizione del trasporto pubblico con l’esposizione degli utenti all’arte contemporanea.

Le diverse stazioni ospitano più di centottanta opere d’arte realizzate da autori di fama mondiale e giovani architetti locali oltre a quelle che usufruiscono di patrimonio artistico rinvenuto. In quest’ultimo caso verranno realizzate strutture che permetteranno la visione di tali opere, come nelle fermate Duomo e Municipio con, rispettivamente, un Santuario dei giochi isolimpici dedicati all'imperatore Augusto che sarà visibile ai passanti, grazie ad una copertura in vetro ed acciaio, e un antico porto romano.

La fermata “Garibaldi” è nata dalla matita dell’architetto francese Dominique Perrault, un complesso ed articolato intreccio di scale mobili a fare da corredo alla rinnovata piazza ad opera dello stesso architetto.
La fermata “Università” rappresenta, attraverso l’ecletticità e l’uso dei colori, l’era digitale e l’informazione ed è opera di Karim Rashid. Gae Aulenti è, invece, autore della fermata “Dante” che, oltre a riqualificare l’omonima piazza, ospita l’opera di Michelangelo Pistoletto, Intermediterraneo, una lastra specchiante che ha l’intenzione di simulare il Mediterraneo.

Sempre opera di Aulenti è la fermata “Museo” dove sono esposte in maniera permanente opere di alcuni tra i più grandi fotografi contemporanei tra cui Mimmo Iodice e Luciano D’Alessandro. La fermata “Materdei” ospita, tra le altre opere d’arte contemporanea, la statua in bronzo colorata “Carpe Diem” realizzata da Luigi Serafini. Simpatica, invece, la progettazione della fermata “Salvator Rosa” ad opera di Alessandro Mendini. La stazione ospita l’installazione “A subway è chiù sicura” con tre Fiat 500 realizzate in ferro, cartapesta e vetroresina ad incarnare l’idea di sicurezza della Metropolitana.

Salendo sulla collina del Vomero ci imbattiamo nella stazione “Vanvitelli” con la spirale blu in neon sabbiato, policarbonato e carta, opera dell’artista Mario Merz. Mentre in quella “Piscinola” ci ritroviamo di fronte ad una mostra fotografica delle opere dell’artista muralista Felice Pignataro, uno dei più grandi di ogni tempo.
La stazione “Toledo”, progettata dal designer spagnolo Óscar Tusquets Blanca, è divenuta in breve tempo una delle maggiori attrazioni turistiche della città. Oltre al “Cavaliere di Toledo” opera del sudafricano William Kentridge, vi sono due grandi mosaici raffiguranti scene tipiche della società napoletana opera dello stesso artista e realizzati dal mosaicista Aureliano Buccolieri. Fotografie di Oliviero Toscani, scattate in vari punti del centro storico della città, compongono il corridoio di “Montecalvario” prima di arrivare alla bellissima galleria del mare realizzata da Bob Wilson, uno splendido ambiente mosaicato a motivi marini che è divenuto simbolo dell’intera rete metropolitana della città.
Quest’ultima stazione è stata premiata dal “The Daily Telegraph” come la più bella d’Europa e nel febbraio del 2014 la CNN l’ha eletta come la stazione metro più bella al mondo.

Insomma, Napoli è una città da vedere sia in superficie che negli antri sotterranei che, oltre a nascondere inestimabili tesori dell’antichità, sono oramai divenuti dei veri e propri musei.
E voi, ci siete mai stati, cosa aspettate?